Il Palio

La Cavalcata dell'Assunta

Ogni anno a Fermo, la sera della vigilia della Festa dell’Assunzione di Maria, si rievoca un antico corteo: La Cavalcata dell’Assunta.

Il culto della Vergine Maria ha origini remote, basti pensare che già nel V secolo sorgeva sul Girfalco la prima cattedrale dedicata all’Assunta, “Santa Maria in Castello“. Risalgono all’anno Mille i primi documenti scritti che fanno riferimento alla festa dedicata alla Vergine Maria, patrona della città e della diocesi, pur senza specificare in che cosa consistessero le celebrazioni. In un documento del 1182, Monterubbiano, Cuccure e Montotto, castelli “accomandati”, ribadivano l’impegno a portare ogni anno un palio a Fermo, in occasione della Festa dell’Assunta.

Si deve arrivare agli anni 1382-83, quando vengono approvati dal comune gli «Statuta Firmanorum» – una raccolta di norme che regolano la vita della città, arrivati fino a noi nelle ristampe del 1507 e 1589 – per avere una descrizione della Cavalcata.

La Pagina Miniata

Ugolino da Milano, A.D. 1436

Il documento più significativo sulla Cavalcata è la “Pagina  miniata” eseguita nel 1436 da Giovanni di maestro Ugolino da Milano, contenuta nel «Missale De Firmonibus», conservato nel Museo Diocesano di Fermo. In essa, abbiamo una  rappresentazione visiva, un’immagine della Cavalcata, come se fosse una fotografia scattata con i mezzi dell’epoca. Dopo gli Statuti e la Pagina miniata ci sono numerosi Ordini di sfilata, il più antico dei quali è del 1638, che attestano la composizione del corteo.

Luminaria

Era il Corteo processionale in cui i partecipanti sfilavano a cavallo al lume di torce e di candele, la sera del 14 agosto, vigilia della festa. Il corteo partiva dalla Chiesa di Santa Lucia, nella parte occidentale della città, risaliva lungo il Corso, faceva sosta in Piazza Grande, fino a giungere alla Cattedrale per offrire i tradizionali ceri e doni alla Patrona Celeste.

Il Corso dei Bàrberi

La mattina del 15 agosto, ‘de mane ante prandium’, si correva il “Corso dei Bàrberi”. Al vincitore spettava come premio un “palium bellum et bonum”, un drappo di prestigiosa fattura. La corsa percorreva la strada “via maris” fino alla Cattedrale. Seguiva il Solenne Pontificale. Nel pomeriggio si tenevano la giostra dell’anello (‘hastidilium’) ed il gioco dei tori (‘ludus tauri’).

L'Investitura dei Priori

La cerimonia si tiene in occasione della Pentecoste, a simboleggiare la discesa dello Spirito Santo sui Priori delle dieci Contrade. Investiti del potere sulle singole contrade e incaricati a svolgere il loro compito con saggezza e a guidare la propria contrada, essi si impegnano a fare del proprio mandato un’occasione di crescita per tutti. Durante l’Investitura è infatti compito del Priore della contrada vincitrice della Corsa al Palio dell’anno precedente pronunciare il giuramento, valido per i dieci Priori. Nel corso della cerimonia, il Podestà consegna ai Priori il medaglione che conferisce loro il potere sulla contrada. Contestualmente, viene consegnato il gonfalone, vessillo di ogni contrada, ad ognuno dei dieci gonfalonieri.

Contrada Campolege Investitura Priori